30/06/2022

NewsGuard offre servizi mirati e valutazioni gratuite per aiutare i marchi a rispettare i nuovi standard di GARM in materia di disinformazione

I nuovi standard stabiliti dalla Global Alliance for Responsible Media (GARM) e dalla Commissione europea incoraggiano i marchi e le società di tecnologia pubblicitaria a interrompere il flusso di introiti pubblicitari da 2,6 miliardi di dollari che finanzia la disinformazione ogni anno.

(New York, 30 giugno 2022) Due organismi internazionali che operano in ambito commerciale e di regolamentazione hanno appena annunciato nuovi standard che obbligano gli inserzionisti e le società di tecnologia pubblicitaria ad adoperarsi per evitare di finanziare, attraverso la pubblicità, i siti che pubblicano disinformazione.

Il 21 giugno 2022, la Global Alliance for Responsible Media (GARM), iniziativa lanciata dalla World Federation of Advertisers per promuovere pratiche pubblicitarie responsabili, ha annunciato di aver aggiunto la voce “disinformazione” all’elenco delle criticità online ritenute inappropriate per lo stanziamento di investimenti pubblicitari. Gli standard precedenti di GARM, che riguardavano questioni come la pornografia e la violenza, sono stati ampiamente adottati dal settore pubblicitario.

L’aggiunta di questa voce da parte di GARM arriva a una settimana dall’aggiornamento della Commissione Europea del suo Codice di buone pratiche contro la disinformazione, che delinea gli impegni che le aziende tecnologiche dovrebbero assumere per ridurre l’impatto della disinformazione sulle proprie piattaforme. Il nuovo Codice UE contiene standard aggiornati che delineano le modalità con cui le aziende dovrebbero modificare le proprie pratiche pubblicitarie per ridurre i danni della disinformazione.

A fronte di questa crescente attenzione al ruolo dell’industria pubblicitaria nell’affrontare il problema della disinformazione, NewsGuard annuncia che offrirà una valutazione di conformità gratuita a marchi, agenzie pubblicitarie, DSP, SSP e ad altre società di tecnologia pubblicitaria che desiderino verificare se le loro pratiche siano adeguate o meno a questi nuovi standard, e che vogliano individuare le azioni da intraprendere per soddisfarli. La valutazione offerta aiuterà inoltre le aziende a identificare il pacchetto di dati sulla sicurezza offerto da NewsGuard più adatto alle loro esigenze. 

NewsGuard, il principale fornitore di strumenti di protezione dalla disinformazione per il settore pubblicitario, aiuta già i principali SSP, DSP, agenzie e marchi a conformarsi a questi standard attraverso BrandGuard, strumento volto ad assicurare un posizionamento responsabile degli annunci pubblicitari sui siti di notizie. Le valutazioni dei siti di notizie e informazioni curate dai professionisti di NewsGuard consentono agli inserzionisti di posizionare i propri annunci pubblicitari su siti affidabili, in conformità agli standard di sicurezza del marchio. Gli inserzionisti hanno a disposizione varie opzioni per l’utilizzo degli “elenchi di esclusione” e degli “elenchi di inclusione”. Ad esempio, gli elenchi di esclusione di BrandGuard, costantemente aggiornati, comprendono attualmente centinaia di siti che danno spazio alla disinformazione russa sull’invasione dell’Ucraina. Allo stesso tempo, gli elenchi di inclusione comprendono siti di notizie di alta qualità dedicati a minoranze etniche e LGBTQ+. NewsGuard è l’unica organizzazione che fornisce valutazioni di credibilità delle fonti di notizie ad aver aderito al nuovo Codice di buone pratiche contro la disinformazione della Commissione europea, e ad essersi impegnata a rispettarne TUTTI i requisiti che riguardano la prevenzione del finanziamento della disinformazione da parte degli inserzionisti, fornendo tali valutazioni.

Al fine di favorire e accelerare il rispetto dei nuovi requisiti, NewsGuard mette a disposizione una valutazione gratuita, disponibile fino al primo settembre, per marchi, agenzie e società di tecnologia pubblicitaria. Tale valutazione includerà un’analisi della lista di publisher (siti web, app di notizie, canali YouTube, ecc.) su cui marchi o piattaforme posizionano i propri annunci e una valutazione delle pratiche dell’azienda rispetto alle nuove linee guida di GARM e della Commissione europea. Se necessario, verranno inoltre suggerite alcune modifiche da apportare per garantire il rispetto dei nuovi standard.

Richiedi una valutazione gratuita

“Ci congratuliamo con GARM e con la Commissione europea per aver intrapreso questa importante iniziativa volta a interrompere il flusso di introiti pubblicitari – stimati a 2,6 miliardi di dollari – che finanzia ogni anno il settore della disinformazione”, ha affermato Gordon Crovitz, co-CEO di NewsGuard. “Queste azioni impediranno a chi diffonde bufale di incassare miliardi, garantendo al contempo che gli annunci pubblicitari dei principali marchi non finiscano inavvertitamente su siti che diffondono notizie false sul COVID-19, le elezioni o altri argomenti”. NewsGuard e Comscore hanno stimato che gli inserzionisti spendono 2,6 miliardi di dollari all’anno su siti che pubblicano disinformazione a causa di come funziona la pubblicità programmatica. Quest’ultima, infatti, non permette agli inserzionisti di sapere dove vengono visualizzati i loro annunci, a meno che non si adottino misure preposte a garantire un posizionamento responsabile della pubblicità sui siti di notizie.

“Questi nuovi standard sono solo un primo passo”, ha aggiunto Steven Brill, co-CEO di NewsGuard. “Man mano che i legislatori comprenderanno la portata e l’impatto della monetizzazione della disinformazione online, ulteriori regolamenti su questo argomento diventeranno praticamente inevitabili”.

 

Il framework di GARM ora include la disinformazione

Il GARM Brand Safety Floor + Suitability Framework è stato creato nel 2020 per aiutare marchi,

agenzie e piattaforme a intraprendere e mantenere pratiche pubblicitarie responsabili, evitando di supportare contenuti dannosi. Il quadro fornisce definizioni standard per le varie categorie di contenuti problematici, tra cui contenuti osceni e sessualmente espliciti, terrorismo e spam. Queste categorie vengono comunemente utilizzate nel settore pubblicitario come linee guida per affrontare la questione della monetizzazione di contenuti che riguardano questi temi.

La scorsa settimana, GARM ha aggiornato il suo framework, aggiungendo per la prima volta la “disinformazione” alle categorie di contenuti che definisce “non appropriate per ricevere alcun tipo di finanziamento pubblicitario”. Nella sua definizione, GARM descrive la disinformazione come “la presenza di contenuti dimostrabilmente falsi o intenzionalmente fuorvianti, che arrecano danno diretto all’utente o alla società”.

Questa nuova definizione si applicherà ai 122 inserzionisti, associazioni di settore, agenzie e piattaforme pubblicitarie che hanno accettato di adottare nuove misure per soddisfare i requisiti di GARM, in qualità di membri della Global Alliance.

 

La Commissione Europea elenca nuovi standard per demonetizzare la disinformazione

Il 16 giugno 2022, l’Unione Europea ha pubblicato il suo nuovo Codice di buone pratiche contro la disinformazione, che comprende nuove azioni per demonetizzare la disinformazione. Il nuovo Codice, che prende le mosse dalla versione originaria del 2018, stabilisce impegni e misure sulle modalità con cui le principali società di tecnologia e pubblicità possono contrastare la disinformazione online.

Ad esempio, uno dei nuovi impegni prevede che le aziende che si occupano del “posizionamento degli annunci” si “impegnino a definanziare la diffusione della disinformazione”, migliorando “le politiche e i processi che determinano l’ammissibilità dei contenuti da monetizzare, i meccanismi di controllo per la monetizzazione e per il posizionamento degli annunci e i dati per verificare l’accuratezza e l’efficacia delle azioni di controllo e dei servizi che riguardano il posizionamenti degli annunci”. 

Il nuovo Codice incoraggia inoltre le società pubblicitarie a lavorare con organizzazioni che valutano e analizzano le fonti delle notizie come NewsGuard: “I firmatari svilupperanno strumenti, metodi o collaborazioni che possono includere il riferimento a fonti di informazioni indipendenti pubbliche o proprietarie (ad esempio collaborazioni con organizzazioni di fact-checking o di valutazione delle fonti, servizi che forniscono indicatori di affidabilità o metodi proprietari sviluppati internamente), per identificare contenuti e fonti che diffondono pericolosa disinformazione e per individuare e adottare misure in merito agli annunci e ai contenuti sponsorizzati che violano le policy pubblicitarie in materia di disinformazione”.

NewsGuard è tra i firmatari del nuovo codice, insieme ad aziende come Microsoft, Meta (Facebook), Google, Twitter, TikTok e la World Federation of Advertisers (che gestisce GARM).

 

NewsGuard è uno strumento cruciale per aiutare gli inserzionisti a soddisfare i nuovi impegni

NewsGuard, riconosciuto nel 2022 come “Fornitore dell’anno” nel settore pubblicitario da MediaPost, offre l’unico strumento messo a punto dall’intelligenza umana e costantemente aggiornato per aiutare inserzionisti, agenzie e aziende di tecnologia pubblicitaria a posizionare i propri annunci su siti di notizie credibili e ad evitare le fonti di disinformazione, rispettando allo stesso tempo i nuovi standard definiti da GARM e dall’Unione Europea.

I diversi prodotti e servizi personalizzabili di NewsGuard consentono agli inserzionisti di soddisfare qualsiasi standard desiderino raggiungere all’interno della nuova policy sulla disinformazione di GARM. Ad esempio, le aziende che desiderano evitare di posizionare annunci pubblicitari su quelle fonti che pubblicano “contenuti dimostrabilmente falsi o intenzionalmente fuorvianti che arrecano danno diretto all’utente o alla società” possono utilizzare l’elenco di esclusione di NewsGuard che comprende siti, app e canali di social media che “pubblicano ripetutamente contenuti falsi” su temi quali la guerra in Ucraina, il COVID-19, le elezioni, l’aborto e i vaccini.

Allo stesso modo, NewsGuard è in grado di aiutare le aziende a rispettare gli standard a cui scelgono di aderire nel quadro dei nuovi impegni messi a punto dalla Commissione europea in relazione all’implementazione di pratiche pubblicitarie responsabili. Tra questi impegni, viene richiesto ai fornitori che analizzano e valutano le fonti di notizie di “fornire informazioni ragionevoli sui criteri in base ai quali i siti vengono classificati, rendere pubblica la valutazione dei criteri rilevanti in materia di disinformazione, operare in modo apolitico e assicurare ai publisher il diritto di replica prima della pubblicazione delle valutazioni”. Solo grazie a NewsGuard i marchi e le aziende che gestiscono la loro pubblicità programmatica possono soddisfare pienamente i requisiti del Codice, tra cui anche quelli che prevedono che le valutazioni di credibilità siano trasparenti e che agli editori venga garantita l’opportunità di fornire un proprio commento prima che venga associata alle loro pratiche giornalistiche una valutazione negativa.

Gli elenchi di NewsGuard, costantemente aggiornati e basati sulle analisi di giornalisti, sono stati progettati proprio per rispettare questi requisiti di base.

D’altra parte, oltre ad essere molto meno affidabili, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, gli elenchi interni di “esclusione” e “inclusione” aggiornati sporadicamente e gli “elenchi basati sull’esclusione di parole chiave” non sono in grado, per definizione, di conformarsi ai requisiti del Codice relativi alla trasparenza o al diritto dell’editore di essere ascoltato.

NewsGuard impiega un team di giornalisti per esaminare migliaia di siti di notizie e informazioni responsabili del 95% dell’engagement online in ciascun mercato. L’obiettivo è quello di individuare i siti di notizie affidabili e, allo stesso tempo, identificare i domini inaffidabili che diffondono pericolosa disinformazione e teorie del complotto.

I marchi possono utilizzare i dati di NewsGuard per creare elenchi personalizzati di inclusione o esclusione dei siti di notizie sulla base dei loro standard. Gli inserzionisti possono utilizzare le oltre 30 categorie di metadata di NewsGuard per creare filtri per diverse tipologie di contenuti, ad esempio individuando disinformazione sanitaria, bufale sui vaccini, teorie del complotto in campo politico, notizie false sulla guerra in Ucraina e altri contenuti che potrebbero mettere a rischio la sicurezza del marchio.

Per saperne di più sui prodotti offerti da NewsGuard agli inserzionisti e per ricevere una valutazione gratuita della conformità della vostra azienda ai nuovi standard di GARM e della Commissione Europea, cliccate qui.

 

Informazioni su NewsGuard

Fondato nel marzo 2018 dall’imprenditore dei media e giornalista pluripremiato Steven Brill e dall’ex publisher del Wall Street Journal Gordon Crovitz, NewsGuard fornisce valutazioni di credibilità e schede informative dettagliate per migliaia di siti di notizie e informazioni. NewsGuard valuta tutti i siti di notizie e informazioni che rappresentano il 95% dell’engagement online negli Stati Uniti, in Canada, Regno Unito, Germania, Francia e Italia. I prodotti di NewsGuard includono l’estensione del browser, HealthGuard e BrandGuard, che aiutano i professionisti del marketing che desiderano tutelare la sicurezza del proprio marchio, oltre ai Misinformation Fingerprints, catalogo delle principali bufale.

Le valutazioni di NewsGuard sono realizzate da giornalisti esperti, sulla base di nove criteri giornalistici apolitici. NewsGuard verifica, ad esempio, se una fonte di notizie pubblica ripetutamente contenuti falsi, se corregge e chiarisce regolarmente gli errori e se evita titoli ingannevoli. In base ai criteri, ogni fonte riceve una valutazione complessiva di affidabilità da 0 a 100, un punteggio su ciascun criterio e una scheda informativa che spiega nel dettaglio la valutazione e fornisce diversi esempi delle pratiche editoriali del sito. Inserzionisti, agenzie pubblicitarie e società di tecnologia pubblicitaria prendono in licenza le valutazioni di NewsGuard per fare in modo che i propri investimenti pubblicitari vadano a supporto del giornalismo di qualità e non della disinformazione.

Ulteriori informazioni, incluso come scaricare l’estensione del browser e approfondire il processo di valutazione, sono disponibili su newsguardtech.com/it.

 

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