Le misure di sicurezza di TikTok
Sebbene TikTok affermi che gli utenti debbano avere almeno 13 anni per utilizzare l’app, come notato sopra, è facile aggirare questa regola fornendo all’app una data di nascita fasulla.
Alcuni dei video visualizzati dai partecipanti contenenti informazioni false presentavano l’etichetta “Scopri maggiori informazioni sui vaccini contro il COVID-19” nella parte inferiore dello schermo, che rimandava a pagine ufficiali gestite dalle autorità sanitarie locali. Oltre a questo, salvo in un caso, TikTok non ha fornito alcuna ulteriore avvertenza, alcun contesto aggiuntivo, alcuna verifica dei fatti né informazioni affidabili affiancate alle affermazioni false o fuorvianti.
Nella registrazione dello schermo di uno dei partecipanti, un quindicenne tedesco, è apparso un banner con l’avviso “Attenzione: il video è stato segnalato per il suo contenuto non verificato” durante tre video contenenti misinformazione sul COVID-19. Nonostante questo avviso, i video erano ancora presenti sull’app. Nessuna avvertenza di questo tipo è apparsa agli utenti che non si trovavano in Germania.
Ai partecipanti sono state anche mostrate informazioni affidabili e contenuti realizzati da professionisti in campo medico, sebbene non sia stata fatta alcuna distinzione tra questi video e quelli contenenti informazioni false.
Secondo quanto riportato dalla sua sezione informativa sul COVID-19, TikTok proibisce “contenuti falsi o fuorvianti, inclusa la misinformazione relativa al COVID-19, ai vaccini e la disinformazione sui vaccini più in generale”.
L’app ha dichiarato nel suo rapporto sulla trasparenza relativo al primo trimestre 2021 che “rimuoverà o limiterà le informazioni fuorvianti non appena identificate”, aggiungendo che collabora “con 11 organizzazioni accreditate dall’International Fact-Checking Network” (TikTok pubblica regolarmente rapporti sulla trasparenza contenenti informazioni sui video che vengono rimossi per violazione delle linee guida della sua community o dei termini di servizio). L’ultimo rapporto sulla trasparenza di TikTok afferma anche che “se le attività di verifica dei fatti confermano che il contenuto è falso”, l’app “lo rimuoverà o ne limiterà l’accesso dalla nostra piattaforma”. Il documento fa inoltre riferimento a una funzione introdotta all’inizio del 2021, “mirata a ridurre la diffusione di potenziale misinformazione”, che informa l’utente “quando è stato identificato un contenuto non verificato”.
Secondo il rapporto sulla trasparenza, TikTok ha rimosso più di 30.000 video contenenti misinformazione sul COVID-19 nel primo trimestre del 2021. Tuttavia, tutto ciò non ha impedito che informazioni false sul COVID-19 proliferassero su TikTok. Soltanto uno dei partecipanti all’indagine di NewsGuard è stato avvertito che le informazioni false incontrate erano sospette.
Un precedente pericoloso
Prima che TikTok iniziasse a guadagnare terreno, sul web non mancavano certo informazioni sanitarie false e, fino a poco tempo fa, l’app non era mai stata scrutinata su questo argomento con la stessa attenzione applicata a piattaforme più affermate come Facebook e Twitter.
Benché nessuno studio importante abbia mai valutato l’impatto di TikTok nel plasmare le abitudini e le convinzioni dei più giovani, uno studio spagnolo dell’agosto 2020, pubblicato sulla rivista peer-reviewed Social Media + Society, ha approfondito l’uso di WhatsApp da parte di utenti giovani. Lo studio ha dimostrato che i giovani “hanno maggiori probabilità di condividere contenuti se riguardano i loro interessi, indipendentemente dalla loro veridicità” e che se le informazioni “appaiono come degne di nota, indipendentemente della natura del contenuto, hanno maggiori probabilità di essere condivise tra i giovani”.
Ad oggi, sta ai singoli utenti di TikTok distinguere i contenuti affidabili da quelli che non lo sono, e l’interazione con contenuti falsi spesso ne genera altri. Come ha osservato un partecipante italiano di 13 anni, “Dopo un po’, TikTok proponeva solo video sui vaccini, e molto spesso contro i vaccini”.
Tuttavia, il fatto che gli utenti possano finire velocemente in un vortice di informazioni false, anche senza volerlo, rende particolarmente difficile distinguere le informazioni affidabili. Come ha notato un partecipante 14enne italiano, “dopo aver cliccato su un hashtag relativo al COVID-19, sono stato sommerso di contenuti sul COVID-19 molto spesso falsi o fuorvianti”.
Immagine di copertina: Foto di Solen Feyissa in Unsplash