Misinformation Monitor: gennaio 2022

A un anno dall’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021, l’81% dei siti che, secondo l’analisi di NewsGuard, avevano pubblicato misinformazione elettorale negli USA continua a diffondere informazioni false sulle elezioni

Circa 900 aziende finanziano questi siti pubblicando nei loro spazi i propri annunci pubblicitari, nonostante l’attenzione sollevata dalla stampa sul problema.

A cura di Kendrick McDonald, Melissa Goldin e Lorenzo Arvanitis
Con la collaborazione di Chine Labbé, Virginia Padovese, Giulia Pozzi, Marie Richter, Roberta Schmid, Sophia Tewa, Edward O’Reilly e Sam Howard

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Il sito OAN, considerato inaffidabile da NewsGuard, ha pubblicato un articolo nell'ottobre 2021 riportando falsamente che l'audit dell'Arizona sostenuto dai repubblicani "ha rilevato decine di migliaia di voti contestabili, pratiche di voto illegali, e quelli che appaiono come veri e propri brogli". (Screenshot di NewsGuard)

Dei 113 siti statunitensi individuati da NewsGuard per aver pubblicato misinformazione elettorale subito dopo le presidenziali del 2020 e che risultano ancora attivi, l’81% ha continuato a pubblicare informazioni false sulle elezioni e sull’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021, secondo una nuova analisi di NewsGuard.

Il problema è globale. L’analisi di NewsGuard ha anche rivelato che la metà dei siti europei identificati lo scorso anno come diffusori di informazioni false sulle elezioni, e che oggi sono ancora attivi, ha continuato a pubblicare misinformazione sul tema

Nel suo Centro di monitoraggio della misinformazione sulle elezioni del 2020, NewsGuard aveva individuato 159 siti che, tra il giorno delle elezioni (2 novembre 2020) e il giorno dell’inaugurazione del nuovo presidente (20 gennaio 2021), avevano diffuso informazioni false sulle elezioni.

Ora, a più di un anno di distanza dalle elezioni e a quasi un anno dall’assalto al Campidoglio, una nuova analisi di NewsGuard ha messo in luce come la vasta maggioranza dei siti che hanno diffuso misinformazione sulle elezioni un anno fa hanno continuato a promuovere la teoria che le elezioni non siano state legittime, mentre minimizzavano l’assalto al Campidoglio, ne difendevano gli artefici o addossavano la responsabilità dell’attacco ad altri. 

L’analisi di NewsGuard ha poi rivelato che 892 grandi marchi hanno finanziato i siti che in quel periodo hanno diffuso misinformazione sul 6 gennaio attraverso l’acquisto di spazi pubblicitari digitali, secondo i dati forniti da Moat Pro, uno strumento di advertising intelligence. Lo scorso anno tanto si è scritto sul fatto che i siti che diffondono misinformazione sono finanziati dagli introiti derivanti dalla pubblicità programmatica. Anche NewsGuard se ne è occupato all’inizio di quest’anno: un report realizzato in collaborazione con Comscore, azienda che misura pubblico, traffico, e metriche pubblicitarie per decine di siti, ha stimato che le aziende versano 2,6 miliardi di dollari ogni anno direttamente nelle casse dei siti che diffondono misinformazione attraverso la pubblicità. I brand che pubblicizzano sui 159 siti che, secondo NewsGuard, hanno pubblicato misinformazione sulle elezioni americane e sul 6 gennaio sono 892: il 32% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In cifre: NewsGuard ha analizzato le informazioni false sulle elezioni, tra cui quelle relative all’integrità del voto e all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, pubblicate nei 90 giorni compresi tra il primo settembre e il primo dicembre 2021.

  • Di tutti i siti statunitensi presenti nel Centro di monitoraggio della misinformazione elettorale del 2020, l’81% ha continuato a condividere informazioni false. Includendo nel computo i siti europei, tale percentuale ammonta al 72%.

Misinformazione sulle elezioni presidenziali del 2020

Nel 2020, One America News (OAN), un canale pro-Trump considerato inaffidabile da NewsGuard, è stato una fonte di misinformazione sulle elezioni presidenziali molto seguita. Tra le bufale che ha diffuso, troviamo le informazioni false sull’affidabilità dell’azienda di hardware e software elettorali Dominion Voting Systems. Attualmente, è in corso a Washington una causa federale intentata dall’azienda contro OAN.

  • Più di recente, NewsGuard ha trovato sul sito un articolo, pubblicato nell’ottobre del 2021, relativo alla revisione elettorale richiesta dai repubblicani in Arizona. L’articolo contiene informazioni false e fuorvianti a supporto della teoria secondo cui le elezioni del 2020 sono state illegittime. “L’Arizona Audit Report ha rilevato decine di migliaia di voti contestabili, pratiche di voto illegali, e quelli che appaiono come veri e propri brogli”, afferma il sito, che aggiunge: “La verità è che ha vinto Trump, e i media non vogliono che l’America lo capisca”.
  • Nel periodo dell’analisi di NewsGuard, tra l’1 settembre e l’1 dicembre 2021, almeno 102 brand hanno fatto pubblicità sul sito di OAN, secondo i dati di Moat Pro.

In merito alle notizie pubblicate da OAN sulle elezioni del 2020, tra cui l’articolo sopracitato, Christina Bobb, presentatrice del programma “Weekly Briefing” che ha seguito i riconteggi dei voti organizzati dai repubblicani, ha detto a NewsGuard in un’email che “l’Arizona Audit report delinea un certo numero di voti e pratiche contestabili”, e ha fornito un link al rapporto del Senato dell’Arizona sulla questione.  

Nell’autunno del 2021, molti siti presenti nel Centro di monitoraggio della misinformazione elettorale di NewsGuard si sono concentrati sui riconteggi voluti dai repubblicani nella contea di Maricopa, in Arizona, che alla fine hanno concluso che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto più voti dell’ex presidente Donald Trump. I riconteggi non hanno portato alla luce alcuna prova di brogli elettorali che possano aver influenzato i risultati del voto. Eppure, nei giorni successivi alla pubblicazione dei risultati del riconteggio nel settembre 2021, è stata pubblicata una marea di articoli che affermavano la tesi opposta. NewsGuard ha trovato almeno 24 articoli che contenevano informazioni false sulla revisione elettorale, pubblicati tra l’1 settembre e l’1 dicembre 2021 da siti che erano precedentemente stati inclusi nel Centro di monitoraggio.

  • The Gateway Pundit, sito che secondo l’analisi di NewsGuard ha giocato sin dall’inizio un ruolo fondamentale nel diffondere affermazioni false sulla revisione elettorale nella contea di Maricopa (e considerato inaffidabile da NewsGuard), ha pubblicato diversi articoli che sostenevano che i riconteggi avessero rivelato migliaia di voti fraudolenti e illegali.
  • Uno di questi articoli, pubblicato il 25 settembre e intitolato “I MOTIVI PER STORNARE L’ARIZONA – LA LISTA: 70.000 voti duplicati, falsi, illegali e fantasma (7 volte il margine di vittoria di Biden), dispositivi mancanti, dati cancellati, atti criminali riferiti alle autorità”, afferma: “La presentazione di ieri dei risultati della revisione dell’esito delle elezioni del 2020 nella contea di Maricopa è stata chiara: le elezioni del 2020 nella contea di Maricopa non avrebbero mai dovuto essere certificate con la vittoria di Joe Biden”.
  • L’articolo ha ricevuto 4.657 interazioni sui post Facebook pubblici ed è stato condiviso da pagine Facebook che, nel dicembre 2021, avevano un numero complessivo di follower superiore a 220.618, stando ai dati di CrowdTangle, uno strumento di monitoraggio dei social media di proprietà di Facebook. 
  • Secondo i dati di Moat Pro, 118 brand hanno pubblicizzato sul sito The Gateway Pundit nel periodo dell’analisi di NewsGuard. Nel settembre 2021, Google avrebbe escluso The Gateway Pundit dai suoi servizi pubblicitari, secondo quanto riportato da Forbes.

The Gateway Pundit ha pubblicato un articolo di Joe Hoft, collaboratore del sito nonché fratello gemello del fondatore e caporedattore Jim Hoft, in risposta a un’email inviata da NewsGuard a Jim Hoft a proposito dell’articolo precedentemente menzionato. Il pezzo di The Gateway Pundit si apre con queste parole: “Il nostro paese è stato fondato sulla convinzione che siano i vincitori delle elezioni a dover governare. Quando le elezioni vengono rubate, l’intero tessuto sociale del nostro paese viene distrutto. Si tratta di una questione seria. Siamo stati in prima linea nel mettere in evidenza le azioni corrotte e criminali relative alla frode elettorale del 2020. L’articolo in questione era un ulteriore pezzo atto a completare il quadro relativo alle elezioni del 2020, che sono state ovviamente rubate. Questo articolo è stato pubblicato il giorno successivo alla presentazione al pubblico dei risultati nella contea di Maricopa”.

Vari altri siti che hanno ricevuto una valutazione inaffidabile da NewsGuard, tra cui Newsmax.com, LouderWithCrowder.com e IndependentSentinel.com, hanno pubblicato informazioni false sui risultati della revisione elettorale.

Il sito AmericanThinker.com, considerato inaffidabile da NewsGuard, ha continuato a pubblicare misinformazione sulle elezioni del 2020 anche a un anno di distanza. (Screenshot di NewsGuard)

Altri siti hanno invece diffuso informazioni false a sostegno della tesi secondo cui il voto per posta, potenziato durante le elezioni del 2020 a causa della pandemia di COVID-19, possa favorire (e abbia favorito) brogli diffusi.

  • TheFederalistPapers.org, un sito conservatore che NewsGuard considera inaffidabile, ha pubblicato un articolo nel dicembre 2021 (originariamente pubblicato sul sito conservatore WesternJournal.com) dal titolo: “Sondaggio: la maggioranza dei probabili elettori pensa che i risultati delle elezioni del 2020 abbiano in qualche modo risentito di brogli”. L’articolo afferma: “Una delle ragioni per cui queste elezioni sono state così vulnerabili ai brogli è perché vari stati hanno deciso di implementare un sistema universale di voto per posta”.
    • L’articolo sottolinea che “nessun tribunale ha mai trovato prove credibili di brogli elettorali diffusi, coordinati, e tali da modificare i risultati delle elezioni del 2020, perlomeno non ancora”, aggiungendo che “i volti illeciti” potrebbero non “ribaltare l’esito delle elezioni in un senso o nell’altro”. Tuttavia, oltre al riferimento al voto per posta appena menzionato, l’articolo afferma anche che “ci sono stati numerosi casi di brogli localizzati in tutto il paese che indubitabilmente hanno influenzato l’esito delle elezioni cambiando il numero totale dei voti ricevuti da entrambi i candidati”.
  • L’articolo ha ricevuto 2.076 interazioni sui post Facebook pubblici ed è stato condiviso da pagine Facebook che, a dicembre 2021, avevano complessivamente più di 2,3 milioni di follower, secondo i dati di CrowdTangle.
  • Benché non sia escluso che possano verificarsi dei brogli elettorali, le evidenze dimostrano che il fenomeno è raro. Il think tank conservatore Heritage Foundation compila un database sui brogli elettorali che documenta tutti i casi registrati a partire dal 1986. Il 22 dicembre 2022, il think tank aveva conteggiato un totale di 1.334 casi di brogli, di cui 224 riguardavano il voto per posta. Nel dicembre 2021, l’Associated Press ha rilevato “meno di 475” casi di potenziali brogli elettorali nelle elezioni del 2020 in sei stati contesi, Arizona, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin.

NewsGuard ha provato a contattare TheFederalistPapers.org, inviando un messaggio attraverso il form fornito dal sito e un’email al direttore e fondatore Steve Straub a proposito dell’articolo appena menzionato, ma non ha ricevuto risposta.

Altri siti considerati inaffidabili da NewsGuardi, come TheConservativeTreehouse.com, FacebookCollapse.com e FrontPageMag.com, hanno pubblicato informazioni false sul voto postale nelle elezioni del 2020.

Nel 2020, AmericanThinker.com, un altro sito considerato inaffidabile da NewsGuard e che pubblica analisi e commenti di orientamento conservatore su temi politici e culturali, è stato un’altra fonte importante di informazioni false sulle elezioni presidenziali. All’inizio del 2021, il sito è finito sotto i riflettori per una rettifica in cui si scusava con Dominion Voting Systems per quelle che il sito ha definito affermazioni “completamente false” sull’azienda, che non avevano “alcun fondamento”. Nonostante ciò, il sito non ha mai smesso di sostenere la tesi più generale secondo cui le elezioni del 2020 sarebbero illegittime. 

  • Il 6 novembre 2021, a più di un anno dalle elezioni, il sito ha affermato che Trump è il vero vincitore delle elezioni in un articolo dal titolo “La grande verità: la competizione elettorale del 2020 è stata davvero manipolata”.
  • L’articolo afferma: “Le prove possono essere riassunte in questo modo. Trump ha vinto elezioni corrette il 3 novembre, ma ha perso quelle fraudolente nella serata del 3 novembre (intorno alle 22), e poi il 4 novembre e oltre, in alcuni importanti collegi elettorali. I democratici hanno creduto ai dati (falsi) dei loro sondaggi, secondo cui Trump era molto indietro. Ma sono rimasti scioccati quando hanno visto che stava per vincere con un enorme margine in quegli stati. Nessun problema. È stato allora che sono passati al piano B e hanno fatto il lavoro sporco, all’alba”.

Procediamo per gradi: a sostegno di questa falsa affermazione, AmericanThinker.com ha spiegato che “i democratici, con i loro alleati nei media bugiardi, hanno fermato come mai era accaduto prima il ​​normale conteggio dei voti” e “nelle ore finali della giornata hanno illegalmente spostato dei voti generando un’ondata a favore di Biden”. Tali affermazioni sono state ampiamente smentite da varie testate giornalistiche e da rappresentanti del governo di entrambi gli schieramenti.

  • Stando ai dati di CrowdTangle, consultato nel dicembre 2021, l’articolo di AmericanThinker.com ha ricevuto 2.456 interazioni sui post Facebook pubblici ed è stato condiviso da pagine Facebook che avevano complessivamente più di 123.000 follower.
  • Almeno 47 brand hanno fatto pubblicità su AmericanThinker.com tra l’1 settembre e l’1 dicembre 2021.

La popolare bufala secondo cui Trump ha vinto le elezioni del 2020, diffusa da AmericanThinker.com e da altri siti nell’ultimo anno, ha favorito il proliferare di altre informazioni false connesse al tema e ha avuto conseguenze concrete nel mondo reale, tra cui l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021.  

In un’email a NewsGuard, Thomas Lifson, caporedattore di American Thinker, non ha commentato l’articolo sopramenzionato, ma ha incluso un link alla rettifica pubblicata dal sito, di cui abbiamo parlato precedentemente.

Il sito InformationLiberation.com, considerato inaffidabile da NewsGuard, ha pubblicato articoli che riscrivono la storia dell'attacco del 6 gennaio al Campidoglio, sostenendo che ai rivoltosi è stato permesso di entrare nell'edificio. (Screenshot di NewsGuard)

La misinformazione sul 6 gennaio

NewsGuard ha poi trovato diversi articoli contenenti informazioni false sugli eventi del 6 gennaio 2021, quando dei rivoltosi, alcuni dei quali armati, hanno preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti durante una sessione del Congresso che stava certifcando l’esito delle elezioni presidenziali a favore di Biden.

  • La bufala principale individuata da NewsGuard sul 6 gennaio sostiene che l’FBI abbia organizzato l’assalto.
    • Tale teoria falsa avrebbe avuto origine in un articolo del giugno 2021 pubblicato sul sito Revolver News, e da allora è stata ampiamente diffusa dal presentatore di Fox News Tucker Carlson nel suo programma in prima serata e nel suo documentario in tre parti sul 6 gennaio intitolato “Patriot Purge”.
    • Molti degli articoli individuati da NewsGuard si fondano su evidenze circostanziali, come le presunte somiglianze tra l’assalto del 6 gennaio e il piano per rapire la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer nell’ottobre 2020, che alcuni informatori dell’FBI hanno contribuito a sventare.
    • Tuttavia, non ci sono prove che siano stati degli agenti federali ad aver orchestrato l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti. Nel settembre 2021, il New York Times ha riportato che l’FBI aveva almeno due informatori tra i rivoltosi che hanno preso d’assalto la sede del Congresso il 6 gennaio, ma ha specificato che i documenti confidenziali ottenuti non fornivano alcuna evidenza del fatto che l’FBI avesse partecipato nella pianificazione o nel coordinamento dell’attacco, spiegando che “i documenti dimostrano che l’informatore si è recato a Washington di sua spontanea iniziativa, non dietro richiesta dell’FBI”. Il New York Times ha anche riportato che “al massimo, i documenti sembrerebbero dimostrare che il supervisore dell’informatore dell’FBI sia stato lento nel percepire la gravità di quello che stava accadendo quel giorno”. 
  • Alcuni articoli hanno tentato di riscrivere gli eventi del 6 gennaio. Per esempio, ZeroHedge.com, sito considerato inaffidabile da NewsGuard, ha sostenuto che gli assalitori non fossero armati. Un altro sito considerato inaffidabile da NewsGuard, InformationLiberation.com, ha affermato che coloro che sono entrati nell’edificio che ospita il Congresso degli Stati Uniti avevano ricevuto il permesso della polizia del Campidoglio.
    • Tuttavia, secondo un database compilato da NPR, delle persone sotto inchiesta federale per il loro ruolo nell’assalto del 6 gennaio, a dicembre 2021 23 erano state imputate per possesso di armi mortali o pericolose, e tre per possesso di armi da fuoco sul suolo del Campidoglio.
    • Inoltre, gli ufficiali della polizia del Campidoglio non hanno consentito agli assalitori di entrare nell’edificio. Da quanto risulta dalle riprese video di quel giorno da varie angolature, i rivoltosi si sono arrampicati sulle impalcature, hanno sfondato porte, hanno rotto finestre e hanno spinto oltre le barricate per entrare nell’edificio. Alcuni di loro hanno anche aggredito degli agenti di polizia.
Il sito tedesco JournalistenWatch.com, considerato inaffidabile da NewesGuard, ha tracciato un collegamento diretto tra le elezioni statunitensi del 2020 e quelle tedesche del 2021, affermando che "sembrerebbe che anche qui siano state poste le basi per una frode". (Screenshot di NewsGuard)

Europa e Regno Unito

L’analisi di NewsGuard ha rilevato che la proliferazione di bufale sulle elezioni del 2020 e l’assalto del 6 gennaio non ha riguardato soltanto gli Stati Uniti. Benché una percentuale minore di siti europei presenti nel Centro di Monitoraggio abbiano continuato a diffondere misinformazione l’anno successivo, è chiaro che le informazioni false che sono circolate negli Stati Uniti sono state “esportate” dai siti europei noti per essere poco credibili.  

  • In Italia, nel novembre 2021 il sito considerato inaffidabile da NewsGuard ComeDonChisciotte.org ha pubblicato un’intervista con l’ex senatore dello stato della Virginia Richard Black, intitolata “L’ex senatore Usa Black agli italiani: ‘La vostra libertà è in pericolo. Resistete alla tirannia!’”.
    • Il sito ha riportato le affermazioni di Black senza fornire ai lettori alcun contesto aggiuntivo né informazioni che le contraddicessero: “Le elezioni presidenziali statunitensi sono state massicciamente corrotte. In tutti e sei gli “Stati swing”, Trump ha avuto un forte vantaggio fino a quando le urne non sono state chiuse per la notte. Agli osservatori Repubblicani è stato ordinato di andarsene in modo che solo i Democratici rimanessero alle urne. Un’ondata di voti falsi è stata inviata ai seggi elettorali nelle grandi città interne dominate dai Democratici e, quando le urne sono state riaperte, Biden era misteriosamente avanti in ogni Stato”, si legge nell’intervista.
    • NewsGuard ha inviato due email a ComeDonChisciotte.org, ma non ha ricevuto risposta.
  • In Germania, il sito considerato inaffidabile da NewsGuard JournalistenWatch.com nel settembre 2021 ha pubblicato un articolo intitolato “Le elezioni si sono già svolte? Le grandi città hanno visto un forte aumento dei voti postali” a una settimana dalle elezioni federali tedesche.
    • Il sito ha tracciato un collegamento diretto tra le elezioni americane di circa un anno fa e quelle tedesche: “Le scorse elezioni presidenziali negli USA, nelle quali Trump è stato rimosso dalla sua carica con mezzi illeciti utilizzati dalla sinistra, dovrebbero servire da monito per tutti noi. Ma ora sembrerebbe che anche qui siano state poste le basi per una frode”.  
    • Contattato da NewsGuard a proposito di questo articolo, Max Erdinger, che scrive per JournalistenWatch.com, ha dichiarato in un’email: “Vi sto rispondendo perché il nostro team editoriale sta attualmente lavorando su numerosi articoli riguardanti i metodi di indottrinamento dei cosiddetti media di qualità, i cui siti sono sotto esame, tra le altre cose, per aver diffuso misinformazione sulle elezioni americane del 2020 e sull’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio. Così facendo, ci siamo imbattuti in diversi articoli che non hanno ipotizzato che il ricorso al voto per posta avrebbe potuto portare a brogli in Germania, esattamente come accaduto negli Stati Uniti, cosa che riteniamo una grave omissione”. Erdinger ha poi chiesto a NewsGuard se desiderasse fornire un “commento” sulla questione.
  • NewsGuard ha individuato almeno cinque siti francesi considerati inaffidabili che hanno pubblicato articoli sui riconteggi in Arizona, tra cui un articolo del settembre 2021 intitolato “Revisione elettorale in Arizona: non credete ai media, la revisione ha confermato la portata della frode”, pubblicato dal sito ResistanceRepublicaine.com.
    • NewsGuard ha inviato due email all’indirizzo email generico di ResistanceRepublicaine.com, ma non ha ricevuto risposta.

Conclusione: considerando che la proliferazione di informazioni false sulle elezioni pare non essersi arrestata nel 2021, non c’è ragione di pensare che il fenomeno si fermerà in vista del prossimo ciclo elettorale. Inoltre, con l’anniversario dell’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio ormai alle porte, è ragionevole aspettarsi che i siti che NewsGuard ha classificato come inaffidabili daranno ancora più spazio alla falsa narrazione che mette in dubbio l’integrità delle elezioni e, con essa, le stesse fondamenta della democrazia negli Stati Uniti e all’estero.

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Immagine di copertina: Wikimedia Commons, Tyler Merbler, USA